Ricostruzione del sorriso

Fino a qualche anno fa l’impatto di un bel sorriso veniva visto come una vera e propria chimera dalla maggior parte delle persone, trattamenti indicati per super ricchi o attori. Oggi le notevole richieste estetiche della società e le tecniche sempre più affidabili hanno permesso a sempre più persone di rivolgersi dal proprio dentista di fiducia per migliorare il proprio sorriso considerandolo un vero e proprio trattamento estetico.
Questi trattamento prevedono di applicare delle faccette in ceramica sui denti per poter donare una nuova forma e colore al sorriso.

La faccetta è uno spessore molto sottile di porcellana ( circa 0,5 mm: lo spessore di un’unghia) che viene fabbricato dal laboratorio con le caratteristiche di colore, forme, dimensione desiderate e successivamente incollato alla superficie esterna del dente . In questo modo è possibile cambiare l’aspetto del dente intervenendo semplicemente sulla superficie esterna mentre tutto il resto del dente – che non è visibile – rimane inalterato. Una delle caratteristiche più innovative della tecnica consiste nel fatto che le faccette non vengono cementate come una ricostruzione tradizionale ma sono incollate direttamente sullo smalto del dente.
L’adesione della faccetta al dente è una procedura sofisticata che utilizza la stessa tecnologia adesiva applicata in chirurgia ortopedica per l’ancoraggio delle protesi artificiali e in chirurgia plastica al posto delle tradizionali suture. Una volta incollata la faccetta in porcellana diventa un tutt’uno con il dente naturale e garantisce un’elevata resistenza e un’estetica estremamente naturale.

Tali ricostruzioni sono ampiamente reversibili, non dovendo toccare il dente naturale del paziente, se quest’ultimo, dopo qualche anno non vuole più avere questo nuovo sorriso, possiamo distaccare le faccette e il paziente ritorna come era prima.

Ovviamente questa tecnica non prevede l’uso di anestetici e quindi è una terapia essenzialmente priva di dolore.

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Protesi computer guidata

L’implantologia computer-assistita si prefigge lo scopo di poter permettere al clinico, attraverso un programma computerizzato, di posizionare in maniera predefinita e mirata gli impianti nelle ossa mascellari del paziente.

Per aiutarci nella comprensione del "come funziona" è bene dividere il trattamento in tre fasi essenziali.
Nella prima fase, il paziente dedica solo un appuntamento per la presa delle impronte.

Questi dati vengono inviati al laboratorio di fiducia, il quale su indicazione del dentista esegue una previsualizzazione del futuro lavoro protesico di cui il paziente necessita; questa fase si effettua costruendo una "protesina" rimovibile in resina acrilica che porta in sé tutte le informazioni della la futura protesi: questo manufatto prende il nome di "Dima Radiologica" .

Costruita la Dima Radiologica, la si consegna al paziente che dopo averla posizionata in cavità orale esegue una Tomografia del mascellare corrispondente.

I file digitali della Tomografia, che contengono le informazioni riguardanti sia l’osso mascellare del paziente che i volumi della futura protesi, vengono poi inseriti nel computer del dentista il quale grazie ad un programma computerizzato effettua la pianificazione implantoprotesica.

Da questo momento prende inizio la seconda fase. Il programma trasforma i dati della Tomografia in immagini tridimensionali dell’osso mascellare e della futura protesi del paziente. Grazie a questa visualizzazione il clinico può effettuare la pianificazione avendo sempre come riferimento la futura protesi e decidendo volta per volta quanti impianti inserire, dove posizionarli, il diametro, la lunghezza, etc., seguendo una filosofia di lavoro chiamata "implantologia protesicamente guidata", ossia la protesi virtuale guida il clinico nel corretto posizionamento implantare.

Terminato il lavoro, i file della pianificazione vengono inviati via internet all’azienda ideatrice del programma la quale, dopo pochi giorni, invia al clinico un apparecchio in acrilico chiamato "Dima Chirurgica" per mezzo del quale il clinico può trasferire la pianificazione effettuata al computer nel cavo orale del paziente.

Prima che la dima venga utilizzata dal clinico, viene inviata al laboratorio di fiducia il quale, utilizzandola come se fosse un impronta di precisione, ricava un modello maestro per mezzo del quale l’odontotecnico, sempre dietro indicazione del dentista, trasforma la previsualizzazione fatta in precedenza in protesi fissa provvisoria: questo significa che il clinico possiede già la protesi provvisoria fissa del paziente, prima ancora di posizionare gli impianti.

Ultimata questa seconda fase, tutto il necessario viene infine inviato al dentista e da questo momento prende inizio la terza ed ultima fase del trattamento.

Previa anestesia, si posiziona nella bocca del paziente la Dima chirurgica che viene bloccata ai mascellari attraverso dei pin di ancoraggio.
Fatto questo, attraverso degli anellini in titanio presenti nella dima e corrispondenti ai siti dove andranno gli impianti, si effettua un foro sulla gengiva ed attraverso delle frese calibrate di diametro crescente aventi degli stop, si crea l’alveolo implantare.
Terminata questa fase infine si avvitano gli impianti che andranno ad ubicarsi precisamente nel punto dove sono stati posizionati durante la pianificazione al computer.

Finito l’inserimento di tutti gli impianti, vengono rimossi i pin di ancoraggio e si rimuove della cavità orale la dima chirurgica.

Quello che residua, dopo questo semplice e veloce intervento, sono dei semplici fori sulla gengiva del paziente. Infine per completare il lavoro si avvita la protesi fissa provvisoria agli impianti appena inseriti (Carico Immediato).

Subito dopo, il paziente viene congedato e da questo momento può iniziare a sorridere ed intraprendere la normale vita di relazione.

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Pedodonzia

La pedodonzia o odontoiatria pediatrica si occupa dell'odontoiatria rivolta ai bambini.
L'attenzione è rivolta alla prevenzione delle lesioni cariose applicazioni di fluoro, sigillatura dei solchi, educazione all'igiene orale, individuazione di disgnazie precoci ed alla ricerca della collaborazione dei piccoli pazienti.

Oggi il piccolo paziente è considerato come un paziente da tenere in notevole considerazione si tiene in considerazione la sua sfera emotiva cercando ti renderlo partecipe e sereno durante le terapie, così da evitare di far crescere dei pazienti odontofobici, vengono eseguite cure adattate ai denti decidui che ne permettono il mantenimento fino alla naturale permuta, si abitua il bimbo ad andare periodicamente dal dentista e non solo quando ci sono problemi in corso.

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Sedazione cosciente

La sedazione cosciente in odontoiatria, conosciuta anche come analgesia sedativa, è una delle tecniche più innovative utilizzate in questo settore. Importata in Italia negli ultimi anni ha già conquistato una larga scala di pazienti, ormai fiduciosi e meno intimoriti delle cure odontoiatriche.

E’ frequente tra i pazienti la paura di sottoporsi ad un trattamento odontoiatrico ma, spesso, accade che, prima ancora di essersi sottoposto a tale trattamento, si è impauriti, o comunque agitati, alla sola vista di un trapano o qualsivoglia arnese utilizzato dal dentista.

Nella nostra cultura, infatti, il dentista non è inquadrato nella giusta prospettiva, e cioè come colui che ha una precisa missione da compiere, quella di mantenere e favorire l’igiene e la salute orale, ma viene piuttosto scambiato come la causa dei mali, il dolore dei dolori, un’esperienza da dimenticare il prima possibile, perché, quasi sempre, il dolore prevale sull’importantissimo compito svolto dal dentista.
Da oggi, però, puoi dire addio al dolore, al fastidio e alla paura da dentista: arriva la sedazione cosciente.

Esistono due tipi diversi di sedazione:

  • Inalatoria attraverso l’utilizzo di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto si riesce a condurre il paziente in una fase di relax che gli permette di farsi sottoporre alle terapie odontoiatriche
  • Iniettiva attraverso l’applicazione di un ago cannula vengono iniettati dei farmaci che conducono il paziente in uno stato di torpore molto profondo, controllato dalla supervisione dell’anestesista che deve essere sempre presente in sala, questa pratica molto utilizzata per tutte quelle terapie impegnative che prevedono varie ore di permanenza alla poltrona e anche per tutti quei pazienti che hanno particolari problemi di salute (cardiopatie, handicap, ecc).
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Paradontologia

La parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di riportare alla salute i tessuti di sostegno dei denti (osso alveolare, legamento,gengiva e cemento).
Una tasca parodontale è la presenza di uno spazio sottogengivale dove il paziente non riesce assolutamente a pulire così che i batteri si accumulano e continuano a lesionare l’organo che supporta i denti, una volta tale malattia veniva chiamata piorrea (pus che scorre), oggi fortunatamente questo quadro è raro, in ogni caso la malattia parodontale è presente in moltissime persone ma ampiamente gestibile attraverso l’igiene e le terapie adeguate.


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Ortodonzia

L'ortodonzia, anche chiamata ortognatodonzia, è quella particolare branca dell'odontoiatria che studia le diverse anomalie della costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari, è attuata esclusivamente dagli odontoiatri e specialisti in ortognatodonzia.
Essa ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile.

La pratica ortodontica consiste sostanzialmente in due tipi di terapia che molto spesso sono consequenziali:

  • Terapia mobile, atta a correggere abitudini viziate, sviluppo delle mossa mascellari e/o malfunzionamento dei muscoli.
  • Terapia fissa, adatta a spostare i denti e allinearli lungo l’arcata nella posizione più canonica ed esteticamente valida.
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